
Il progetto dedicato all’archivio del noto scultore Valentino Panciera Besarel, che la Fondazione G. Angelini – Centro Studi sulla Montagna ha portato avanti grazie al sostegno della Fondazione Cariverona e della Regione del Veneto, ha visto l’inventariazione e la digitalizzazione del materiale documentario del Fondo Besarel. L’archivio è conservato in Fondazione perché compreso nel patrimonio che Giovanni Angelini raccolse nel corso di una intera vita e conservò tra i propri più preziosi documenti. La sezione documentaria riferibile allo scultore Valentino Panciera Besarel (1829-1902) è stata infatti radunata e conservata dalla figlia Caterina (1867-1947), anch’ella scultrice e sua stretta collaboratrice nell’Atelier Besarel di Venezia, e, per suo tramite, dal figlio Giovanni Angelini, da cui è nata la Fondazione omonima. L’archivio consiste di un nucleo di materiale – manoscritto e non – che appartenne a Valentino Panciera Besarel, oltre a carteggi e documenti di diversa natura aggiunti successivamente e riferibili alla figlia Caterina ed è costituito da circa duemila pezzi.
Nel fondo sono conservati documenti di varia natura, che rispecchiano la vita privata e soprattutto la lunga carriera dello scultore: lettere autografe, carteggi con committenti italiani e stranieri, documenti storici e istituzionali di vario tipo, documentazione fotografica, alberi genealogici, materiale promozionale dell’atelier, schizzi e disegni autografi. Sono compresi inoltre alcuni volumi della biblioteca personale di Besarel, con annotazioni autografe e la raccolta di Memorie, un manoscritto dettato dallo scultore alla figlia Giovanna a seguito dell’incidente che gli costò la mutilazione di quattro dita della mano destra il 4 marzo 1885. I carteggi del fondo Besarel risultano estremamente significativi per la conoscenza sotto il profilo storico e socio-economico della realtà veneta e italiana tra il 1850 e i primi anni del ’900. Tra i documenti di estremo interesse per il contesto culturale della seconda metà dell’800 vi è la fitta corrispondenza con la famiglia e l’entourage dei Reali italiani, che riguarda sia specificamente le committenze sia più in generale episodi di grande rilievo storico-politico e/o artistico. Di estremo rilievo sono inoltre le corrispondenze con nobili e personalità di spicco della scena culturale, politica ed economica italiana ed internazionale, sullo sfondo dello straordinario quadro dell’Europa fin de siecle. Un altro notevole nucleo documentario è costituito da corrispondenze, attestati, diplomi ed altri documenti ufficiali relativi alla partecipazione del Besarel a svariate Esposizione Universali. La sezione relativa a Caterina Panciera Besarel, infine, comprende lettere autografe, documenti storici e un “album dei ricordi” con disegni acquerellati di sua mano del 1891.

La valorizzazione del Fondo e delle opere Besarel distribuite nel territorio bellunese è leggibile attraverso il percorso virtuale ed interattivo in cui il materiale documentario d’archivio è integrato a sculture e monumenti, attraverso una serie di approfondimenti.
Le realtà coinvolte dalla Fondazione nella realizzazione del progetto esprimono il valore e la diffusione capillare dell’opera Besarel sul territorio: la Scuola di Restauro del Centro Consorzi di Sedico, il complesso di MUBEL – Musei Civici di Belluno, la Magnifica Comunità di Cadore, l’Archivio di Stato di Belluno.
La creazione del percorso virtuale ed interattivo ha permesso di porre in rete gli enti coinvolti, fornendo un’occasione di reciproca visibilità pubblica, per proporre una narrazione comune fruibile da qualunque punto del percorso e che permette di valorizzare non solo gli aspetti più specificamente storico-culturali, ma anche quelli turistici.

Il progetto dedicato all’archivio del noto scultore Valentino Panciera Besarel, che la Fondazione G. Angelini – Centro Studi sulla Montagna ha portato avanti grazie al sostegno della Fondazione Cariverona e della Regione del Veneto, ha visto l’inventariazione e la digitalizzazione del materiale documentario del Fondo Besarel. L’archivio è conservato in Fondazione perché compreso nel patrimonio che Giovanni Angelini raccolse nel corso di una intera vita e conservò tra i propri più preziosi documenti. La sezione documentaria riferibile allo scultore Valentino Panciera Besarel (1829-1902) è stata infatti radunata e conservata dalla figlia Caterina (1867-1947), anch’ella scultrice e sua stretta collaboratrice nell’Atelier Besarel di Venezia, e, per suo tramite, dal figlio Giovanni Angelini, da cui è nata la Fondazione omonima. L’archivio consiste di un nucleo di materiale – manoscritto e non – che appartenne a Valentino Panciera Besarel, oltre a carteggi e documenti di diversa natura aggiunti successivamente e riferibili alla figlia Caterina ed è costituito da circa duemila pezzi.
Nel fondo sono conservati documenti di varia natura, che rispecchiano la vita privata e soprattutto la lunga carriera dello scultore: lettere autografe, carteggi con committenti italiani e stranieri, documenti storici e istituzionali di vario tipo, documentazione fotografica, alberi genealogici, materiale promozionale dell’atelier, schizzi e disegni autografi. Sono compresi inoltre alcuni volumi della biblioteca personale di Besarel, con annotazioni autografe e la raccolta di Memorie, un manoscritto dettato dallo scultore alla figlia Giovanna a seguito dell’incidente che gli costò la mutilazione di quattro dita della mano destra il 4 marzo 1885. I carteggi del fondo Besarel risultano estremamente significativi per la conoscenza sotto il profilo storico e socio-economico della realtà veneta e italiana tra il 1850 e i primi anni del ’900. Tra i documenti di estremo interesse per il contesto culturale della seconda metà dell’800 vi è la fitta corrispondenza con la famiglia e l’entourage dei Reali italiani, che riguarda sia specificamente le committenze sia più in generale episodi di grande rilievo storico-politico e/o artistico. Di estremo rilievo sono inoltre le corrispondenze con nobili e personalità di spicco della scena culturale, politica ed economica italiana ed internazionale, sullo sfondo dello straordinario quadro dell’Europa fin de siecle. Un altro notevole nucleo documentario è costituito da corrispondenze, attestati, diplomi ed altri documenti ufficiali relativi alla partecipazione del Besarel a svariate Esposizione Universali. La sezione relativa a Caterina Panciera Besarel, infine, comprende lettere autografe, documenti storici e un “album dei ricordi” con disegni acquerellati di sua mano del 1891.

La valorizzazione del Fondo e delle opere Besarel distribuite nel territorio bellunese è leggibile attraverso il percorso virtuale ed interattivo in cui il materiale documentario d’archivio è integrato a sculture e monumenti, attraverso una serie di approfondimenti.
Le realtà coinvolte dalla Fondazione nella realizzazione del progetto esprimono il valore e la diffusione capillare dell’opera Besarel sul territorio: la Scuola di Restauro del Centro Consorzi di Sedico, il complesso di MUBEL – Musei Civici di Belluno, la Magnifica Comunità di Cadore, l’Archivio di Stato di Belluno.
La creazione del percorso virtuale ed interattivo ha permesso di porre in rete gli enti coinvolti, fornendo un’occasione di reciproca visibilità pubblica, per proporre una narrazione comune fruibile da qualunque punto del percorso e che permette di valorizzare non solo gli aspetti più specificamente storico-culturali, ma anche quelli turistici.
Referenti Scientifici: Anna Maria Spiazzi, Ester Cason Angelini, Roberta Fossali, Luca Majoli
Hanno collaborato: Carlo Cavalli, Matteo Da Deppo, Filippo Favilli, Letizia Lonzi, Silvia Miscellaneo, Marco Perale, Roberta Sarzetto, Michele Talo, Denis Ton, Guido Vrola.
A cura di: Anna Angelini, Valentina Donadel
Riferimenti bibliografici del progetto:
- De Grassi M. (a cura di), 2002, Valentino Panciera Besarel (1829-1902). Storia e arte di una bottega d’intaglio veneto. Catalogo della mostra. Provincia di Belluno Editore.
- Angelini G., Cason E. 2002, Gli scultori Panciera Besarel di Zoldo. Provincia di Belluno Editore.
- Spiazzi A.M., Cason Angelini E., Talo M. (a cura di), 2016, Andrea Brustolon Valentino Panciera Besarel. La scuola di restauro di Sedico (BL) interroga i grandi maestri. Fondazione G. Angelini – Belluno.